‘O tuono ‘e marzo

Schiacciato dalle forti personalità dei due Eduardo, suo padre e il suo fratellastro, Vincenzo Scarpetta è stato spesso liquidato con approssimativa sufficienza dalla cronaca teatrale del tempo, e ancora oggi la sua figura appare molto opacizzata, se non addirittura disegnata con toni negativi, come è accaduto nei due recenti film in cui il suo personaggio appare come un invidioso e mezzo incapace, frustrato e senza particolari talenti artistici. In realtà le farse di cui si è cimentato come autore raccontano in modo impeccabile l’uomo contemporaneo, con i suoi vizi e i suoi lati oscuri, e non cede mai, nel racconto, alla tranquillizzante risoluzione degli equivoci, ma insinua il dito nella piaga in maniera incisiva, tanto da non assolvere mai nessuno dei suoi personaggi. È per questo che nella mia trasposizione di “’O tuono ‘e marzo”, sicuramente la sua più famosa commedia, ho voluto trasportare l’azione alla fina degli anni ’60 del ventesimo secolo, periodo d’oro della commedia all’italiana cinematografica, con quella sapida e amara visione della società e dei suoi difetti, che ne fece uno dei generi più apprezzati nel mondo. Citazioni musicali, nell’abbigliamento e un omaggio a Mondrian, artista contemporaneo di don Vincenzo che divenne, proprio nel settimo decennio del 1900, un’icona di stile di immagine, mi hanno ispirato per realizzare questo spettacolo che, in quest’epoca del politicamente corretto, vuole divertire con la giusta cattiveria.

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di Vincenzo Scarpetta
Regia Gianmarco Cesario

con Pietro Juliano, Salvatore Sannino, Gaetano Migliaccio, Giovanna Sannino, Veria Ponticiello, Gennaro Ciotola, Vito Amato, Giorgio, Anzuoni


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