Viviani Bohème

Viviani Bohème

da La Bohème dei comici di Raffaele Viviani

drammaturgia Domenico Ingenito, Francesco Saponaro e Allert Comedy per i monologhi di stand-up

Musiche originali e arrangiamenti Mariano Bellopede
Regia e spazio scenico Francesco Saponaro

con
Jorgelina Alioto, Gaetano Amore, Gianni Caputo, Davide Chiummo, Mauro Collina, Nicola Conforto, Alessandra De Concilio, Tiziana De Giacomo, Rossella Di Lucca, Sara Guardascione, Myriam Nissim, Domenico Palmiero, Roberto Pappalardo, Danilo Rovani, Luca Saltarelli, Libera Tarallo

e con Giorgio Pinto nel ruolo di Raffaele Viviani.

pianoforte Mariano Bellopede
fiati Carmine Marigliano
violoncello Arcangelo Michele Caso
contrabbasso Daniele De Santo
batteria Marco Fazzari

Aiuto regia Domenico Ingenito
Assistente alla regia Andrea Avagliano

A partire dall’opera di Raffaele Viviani La Bohème dei comici e da altri testi, nello spazio delle Officine San Carlo, nuovo polo formativo e produttivo del Teatro di San Carlo, nasce questo percorso di formazione finalizzato alla messa in scena. Quest’opera singolare, dalla struttura dichiaratamente metateatrale, viene attraversata da un lavoro di drammaturgia che riflette al presente i temi e i conflitti del testo originale. Canzonettiste, comici in disarmo, impresari micragnosi e senza scrupoli, cantanti e macchiettisti che un tempo affollavano la Galleria Umberto I di Napoli sono la folla di grottesche e disperate figure; attori e spettatori al tempo stesso, sempre in cerca di scritture, di una piccola tournée, una o due serate per sbarcare il lunario. Vendono e si svendono, tra rancori, sotterfugi e bugie, assillati dalla miseria “ca nun te fa capì niente cchiù”.

Lo specchio profetico di questo mondo febbrile oggi si ritrova nelle piazze e nei locali del centro storico dove si incrociano i giovani bohémien o quelli che smaniano per diventare i protagonisti della ‘nuova società dello spettacolo’ in un ‘piano sequenza’ dove il tempo della realtà sembra coincidere con quello della finzione.

L’effetto di pluralità delle scene, il cambio repentino dei centri di attenzione, il continuo spostamento di ‘fuoco’, le virate improvvise da una scena all’altra, raccontano un caleidoscopio di personaggi con rimandi al ritmo frenetico dei mass media e dei social. Al centro la figura dello stesso Raffaele Viviani col suo teatro immerso nella poesia della strada e della realtà; un teatro ‘universale’ che trova la sua massima definizione nell’intreccio virtuoso tra scrittura scenica, musica e canto.

Locandina Viviani Boheme