CAESAR

IN SCENA
Dal 3 al 5 febbraio 2017 – Teatro Tor Bella Monaca – Roma
Dal 9 al 12 febbraio 2017 – Teatro Parioli – Roma

Dobbiamo essere sacrificatori, non macellai, Cassio. Noi tutti ci solleviamo contro lo spirito di Cesare, e nello spirito degli uomini non c’è sangue. Oh, se potessimo trafiggere lo spirito di Cesare e non smembrare Cesare!
Ma, purtroppo, Cesare deve sanguinare. Nobili amici, uccidiamolo però con ardimento, non con rabbia. […] Questo renderà il nostro intento necessario, e non odioso; e se così apparirà agli occhi di tutti, saremo chiamati purificatori, non assassini.

– Giulio Cesare, II.1, trad. Alessandro Marmorini

Questa è una storia che ha come protagonista il Potere.
Nell’oscurità la sagoma di un uomo, di un potente, racconta al pubblico la storia di come il suo potere è stato conquistato: una storia dei nostri giorni e assieme una storia di tempi antichi, perché il potere e ciò che gli uomini sono pronti a fare per ottenerlo non sono cambiati. Racconta la storia di Giulio Cesare, della sua ascesa e della sua caduta, racconta la storia del giovane Bruto, di Cassio e di Antonio, di folle infuriate e cittadini confusi, racconta la storia del Potere. E delle sue conseguenze.
Non sappiamo a chi appartenga la voce che ci narra gli eventi, ma sappiamo che vi ha preso parte, in un modo o nell’altro e che ha vissuto, a fianco di Bruto, Cassio, Casca e Antoni, forse in un tempo non troppo lontano, quei presagi di sventura, quel versare sangue in nome della patria e quel violento caos politico che ha seguito la morte di Cesare. Forse è un fantasma, o forse uno di questi giovani protagonisti che anni dopo confessa il proprio peccato, o dichiara il proprio merito…
La storia comincia laddove deve: Cesare, già dictator, stringe tra le mani le sorti di Roma, ed è deciso a fare di tutto per farsi accettare come sovrano assoluto. Bruto, Cassio e Casca fanno invece parte di quella generazione “mutilata” di giovani politici preparati intrappolati all’ombra di una generazione che non vuole cedere loro il posto e li tiene là, congelati e inerti, a turbinare senza scopo mentre il paese affonda. Bruto, Cassio e Casca scelgono di prendere in mano il futuro, del loro e quello dello Stato, e di compiere il gesto supremo contro il fantasma della tirannide: scelgono di essere giusti, “I Giusti”, come quelli di cui scrisse Camus, quelli che volevano liberare il popolo a qualsiasi costo, anche divenendo assassini.
Ma quello che non avevano immaginato è che il Potere è un enigma che non si scioglie versando il sangue di un solo uomo; ed esso, impossessatosi di loro come un parassita della mente, comincerà presto a divorarli…

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dal Giulio Cesare di William Shakespeare
traduzione e adattamento Matilde D’Accardi
regia Alessandro Marmorini
con Carlotta Mangione, Davide Paciolla, Stefano Patti, Francesco Petruzzelli
e con la partecipazione di Roberto Negri

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